Tutto è energia. Questa oramai classica, semplice ma profonda espressione racchiude una delle più importanti conquiste della scienza: l’aver compreso l’equivalenza tra energia e materia. Questa equivalenza ha però implicito in sé un limite: quello di riferirsi solo all’energia materiale. C’è in realtà un altro tipo di energia che permea tutto l’universo e che rende possibile la sua esistenza. Si tratta dell’energia spirituale o vitale. Una “forza sottile”, questa, preesistente all’universo fisico, la quale è ciò che rende realmente possibile la vita in tutte le infinite espressioni. Lo scopo di quanto qui esposto è quello di fornire uno strumento di respiro universale per la comprensione della realtà spirituale, una visione che si ponga al di là delle differenti tradizioni e religioni e che, al tempo stesso, ne rappresenti l’essenza, una visione cioè che possa essere globalmente condivisibile. In questo senso, l’intento, e filo conduttore, è quello di tracciare una sintesi analogica tra i principi spirituali e la scienza del colore, ossia di porre in evidenza le correlazioni tra i fondamenti della spiritualità e i principali fenomeni fisici e percettivi relativi al mondo cromatico; così da scoprire come il colore, quale linguaggio universale, sia forse il migliore mediatore, per l’immediata intuitività, tra il mondo soprasensibile e il mondo materiale. Mondi in apparenza diversi e lontani ma, in realtà, l’uno il riflesso dell’altro, come evidenzia anche la celebre frase di Ermete Trismegisto contenuta nella Tavola di Smeraldo: “Come in alto, così in basso, e come in basso, così in alto”. Lo scopo è quindi quello di fornire una risposta unitaria, una concezione razionale-intuitiva, al fine di chiarire e far comprendere l’essenza di quella che può essere definita come “meccanica spirituale” e, in rapporto a questa, gli schemi basilari relativi alla psiche, ai modi d’essere e ai comportamenti dell’uomo. Meccanica spirituale che trova il suo naturale sviluppo grazie al suono, principio e complemento del colore, e alla geometria sacra, il linguaggio rappresentativo della struttura simbolica dell’universo. Ciò a partire dalla famosa opera di Leonardo: l’Uomo di Vitruvio. Opera da cui emerge un celato e dimenticato sapere universale senza tempo, un sapere perduto, una illuminante rappresentazione dei livelli di coscienza dell’uomo in chiave musicale – un monocordo di luce teso tra cielo e terra – da cui uno strumento interpretativo mediante il quale è possibile comprendere l’enigmatico simbolismo cosmologico divino e umano appartenente a quella tradizione pitagorico-platonica che tanto ha influenzato nell’intimità il pensiero occidentale, in particolare quello esoterico; lo stesso simbolismo che riscopriamo in una delle più importanti espressioni storiche di questo stesso pensiero: la Divina Commedia di Dante. Si vuole, dunque, offrire una chiave per una crescita interiore; un filo di Arianna che ci aiuti a superare, andare oltre i limiti convenzionali della nostra mente, di noi stessi. Una mappa, una forma mentis, per orientarci nell’infinito. Uno strumento utile a “capire per credere e credere per capire”. Per un risveglio della ragione, premessa di un risveglio più profondo e autentico: quello spirituale.
Solo attraverso la consapevolezza è possibile arrivare alla vera essenza dell’uomo e con questa alla soluzione dei mali sempre più profondi del nostro tempo. Perché non c’è vera altra soluzione che possa risolvere il male peggiore: l’ignoranza su chi siamo veramente. Perché, una vera trasformazione del mondo non potrà mai avvenire cercando di cambiare il mondo, ma solo cambiando noi stessi. Attraverso un’autentica visione a colori della realtà. Attraverso occhi nuovi.
|